Fino a ieri, quando bisognava
andare a votare, la maggior parte degli aventi diritto erano assillati dal
dubbio di scegliere se votare a destra o a sinistra. Ma oggi, che la politica italiana
è sotto attacco e sta per essere abbandonata dai suoi creatori ed effettivi beneficiari,
per questo sottoposta ad una forte critica mediatica e popolare, perché
ritenuta erroneamente l’unica e vera responsabile dell’attuale crisi economica
(la politica ha solo eseguito, ma chi come sempre ha tirato le file sono altri),
il dubbio degli elettori si è tramutato in: votare la politica o
l’antipolitica?
Il dilemma, ovviamente, è solo
apparente; oggi come ieri le alternative proposte al popolo ovino sono ben
controllate sin dalla fonte. La massoneria italiana non avrebbe mai lasciato il
magma dell’antipolitica nelle mani di qualche ingenuo idealista, pronto a far
scoppiare un casino che potrebbe minacciare l’ordine disumano. I massoni, da
buon architetti della società, hanno ormai da tempo pianificato tutto e
affidato a cinque loro fratelli il relativo progetto esecutivo. Questi, a loro
volta, hanno reclutato un grigio cespuglio a cui hanno affidato il compito di creare
e capeggiare un movimento che hanno chiamato cinque stelle (la stella a cinque
punte è un tipico simbolo massonico; e a questa gentaglia è sempre piaciuto
marcare, in un modo o nell’atro, le proprie creature). Ma questo sarà
l’argomento del prossimo articolo.
Quello che qui interessa, in
merito all’elezioni amministrative 2012 che vede coinvolti alcuni comuni della
nostra provincia, è evidenziare l’inutilità pratica dell’istituto del voto. Ciò
perché manca sempre una vera alternativa alla politica disumana espressa dai
vari schieramenti, che si presentano alle varie competizioni elettorali;
schieramenti divisi solo in apparenza, giusto per fornire una parvenza di
scelta all’elettore. Nei fatti, nella sostanza tutti gli schieramenti politici
fanno parte di un’unica grande categoria che è quella della politica disumana.
Rarissime sono state le liste elettorali che hanno tentato azioni umaniste, e
che per ovvi motivi hanno avuto sempre vita difficile ed un esito negativo,
perché il sistema elettorale e le norme deputate alla gestione degli enti
locali non consentono l’effettivo esercizio della libertà delle singole
comunità.
Evidenziato tutto ciò, si
invitano tutti i cittadini della nostra cara provincia, che saranno chiamati a
rinnovare i vari organi elettivi dei propri comuni, a non disertare le urne,
perchè bisogna andare a votare, anche se il voto è solo un dovere civico e non
un obbligo; solo che, invece di esprimere la preferenza per un candidato,
sarebbe meglio scrivere quanto segue:
IO NON PAGO PIU’ LE
TASSE!
Questo è un buon modo per
iniziare una protesta che potrebbe condurre finalmente la comunità irpina
all’inizio di una nuova era!
Hirpus