sabato 28 aprile 2012

Amministrative 2012: politica o antipolitica?


Fino a ieri, quando bisognava andare a votare, la maggior parte degli aventi diritto erano assillati dal dubbio di scegliere se votare a destra o a sinistra. Ma oggi, che la politica italiana è sotto attacco e sta per essere abbandonata dai suoi creatori ed effettivi beneficiari, per questo sottoposta ad una forte critica mediatica e popolare, perché ritenuta erroneamente l’unica e vera responsabile dell’attuale crisi economica (la politica ha solo eseguito, ma chi come sempre ha tirato le file sono altri), il dubbio degli elettori si è tramutato in: votare la politica o l’antipolitica?

Il dilemma, ovviamente, è solo apparente; oggi come ieri le alternative proposte al popolo ovino sono ben controllate sin dalla fonte. La massoneria italiana non avrebbe mai lasciato il magma dell’antipolitica nelle mani di qualche ingenuo idealista, pronto a far scoppiare un casino che potrebbe minacciare l’ordine disumano. I massoni, da buon architetti della società, hanno ormai da tempo pianificato tutto e affidato a cinque loro fratelli il relativo progetto esecutivo. Questi, a loro volta, hanno reclutato un grigio cespuglio a cui hanno affidato il compito di creare e capeggiare un movimento che hanno chiamato cinque stelle (la stella a cinque punte è un tipico simbolo massonico; e a questa gentaglia è sempre piaciuto marcare, in un modo o nell’atro, le proprie creature). Ma questo sarà l’argomento del prossimo articolo.

Quello che qui interessa, in merito all’elezioni amministrative 2012 che vede coinvolti alcuni comuni della nostra provincia, è evidenziare l’inutilità pratica dell’istituto del voto. Ciò perché manca sempre una vera alternativa alla politica disumana espressa dai vari schieramenti, che si presentano alle varie competizioni elettorali; schieramenti divisi solo in apparenza, giusto per fornire una parvenza di scelta all’elettore. Nei fatti, nella sostanza tutti gli schieramenti politici fanno parte di un’unica grande categoria che è quella della politica disumana. Rarissime sono state le liste elettorali che hanno tentato azioni umaniste, e che per ovvi motivi hanno avuto sempre vita difficile ed un esito negativo, perché il sistema elettorale e le norme deputate alla gestione degli enti locali non consentono l’effettivo esercizio della libertà delle singole comunità.

Evidenziato tutto ciò, si invitano tutti i cittadini della nostra cara provincia, che saranno chiamati a rinnovare i vari organi elettivi dei propri comuni, a non disertare le urne, perchè bisogna andare a votare, anche se il voto è solo un dovere civico e non un obbligo; solo che, invece di esprimere la preferenza per un candidato, sarebbe meglio scrivere quanto segue:

IO NON PAGO PIU’ LE TASSE!

Questo è un buon modo per iniziare una protesta che potrebbe condurre finalmente la comunità irpina all’inizio di una nuova era!

Hirpus

giovedì 19 aprile 2012

La natura disumana dell’Unione Europea

Come ogni buon progetto della massoneria, anche quello dell’Unione Europea all’inizio è stato presentato, in tutto e per tutto, per quello che non era. Hanno affermato che con l’avvento dell’unione degli stati europei si sarebbe finalmente raggiunta la piena pace e democrazia in un continente che è stato il principale scenario, negli ultimi cento anni, di due guerre mondiali e dei delitti più atroci mai compiuti dal genere disumano (anche se fin oggi sono stati accertati solo gli esecutori materiali e non i reali mondanti e beneficiari di quei tragici eventi).

Hanno affermato che con l’UE ci sarebbe stata maggiore giustizia, maggiore integrazione tra i popoli europei, un’agricoltura biologica e sana, una moneta unica libera e forte, delle istituzioni più efficienti, degli organi elettivi più democratici, maggiori diritti per i cittadini europei e tante altre fesserie che dipingevano l’UE come il paese dei balocchi!

Ma il tempo svela ogni ipocrisia. I nefasti effetti delle politiche disumane dell’UE sono oggi davanti agli occhi di tutti. Oggi l’UE è sinonimo di totale ingiustizia, con le sue politiche fomenta l’odio tra i popoli europei; ha di fatto annientato l’agricoltura e gli agricoltori europei; ha imposto una moneta che fa innalzare in maniera drammatica il debito pubblico dei singoli stati, continuamente minacciati dal fallimento economico; le sue istituzioni sono nelle mani di pochi gruppi di potere; gli organi elettivi non esistono, massoni nominano altri massoni nelle cariche più importanti, e se esistono non hanno nessun effettivo potere, vedi parlamento europeo; le libertà individuali saranno praticamente annientate in pochi anni, ed è prevista persino la pena di morte per chi fomenta, organizza e partecipa alle sommosse popolari!

Ciò che oggi rammarica più di tutto è la totale inerzia dei popoli europei. È iniziato l’ultimo capitolo del progetto Gaia e i popoli europei, quello irpino compreso, finiranno col perdere anche gli ultimi brandelli di libertà individuale, dato che le libertà sociali sono da tempo totalmente soppresse, perché le istituzioni sono creature generate e gestite dai massoni! E l’unica alternativa è un atto di ribellione che deve assumere le forme del non pagamento delle tasse, l’istituzione di una moneta di popolo e la costruzione di istituzioni sociali fondate sul rispetto dell’autentica natura dell’essere umana.

Perché non c’è alternativa alla disumanità, oggi perpetrata dai massoni, se non l’Umanità, se non la costituzione di una società fondata su principi di Identità, di Solidarietà e di Libertà che siano veri, totalmente autentici! Non c’è altra strada per sconfiggere la violenza e l’ipocrisia di questa società disumana, se non con un collettivo atto di umanità e ottenere finalmente Liberi popoli in Umana repubblica!
Hirpus

domenica 15 aprile 2012

Brigantaggio in Irpinia


Quando si sente parlare di brigantaggio si pensa a quanto accaduto nell’Italia meridionale dopo il 1861. In realtà questo fenomeno sociale e politico ha origini molto antiche, già all’epoca dei romani c’erano fenomeni che vedevano protagonisti i briganti, allora denominati sicari o latrones. Anche dopo la caduta dell’impero romano fino al Secondo Dopoguerra, continui furono gli episodi di protesta sociale contro i dominatori di turno.

Quindi, risulta essere decisamente riduttivo definire il brigantaggio solo come una forma di banditismo post unitario, ed in termini storiografici potrebbe avere una portata molto più ampia se si considera il fenomeno in questione come una particolare forma di protesta sociale contro il disumano ordine costituito, in qualsiasi tempo e luogo.

Ciò premesso, in Irpinia il fenomeno del brigantaggio inizia a manifestarsi proprio con l’affermarsi dell’Impero romano. Dopo la sconfitta del popolo irpino gli episodi, i tentativi di quest’ultimi di riprendersi la libertà furono innumerevoli e particolarmente intensi. Ma quei primi atti di brigantaggio non ebbero un esito positivo e rappresentarono l’inizio di una lunga storia fatta di molte lotte sconosciute, che ebbero sempre l’obiettivo di opporsi alla povertà perpetrata dal regnante di turno, anche se troppo spesso con esiti negativi.

Sicuramente, gli ultimi fenomenici di brigantaggio di maggiore rilevanza furono proprio quelli avvenuti nell’Italia post unitaria. Senza entrare nei dettagli degli innumerevoli episodi avvenuti nella neo provincia del Regno sabaudo, a sua volta colonia inglese, il brigantaggio di quel periodo continuò quella antica lotta di libertà del popolo irpino.

Da molti anni, ormai veramente troppi, non sono presenti più veri briganti, e molte meno sono le lotte, le autentiche battaglie fatte in nome del riscatto dell’identità, della dignità del popolo irpino. Oggi ci sarebbe veramente bisogno di quella forza d'animo, di quel coraggio che è stato totalmente fiaccato da oltre un secolo di compravendite e pseudo benessere; finto benessere che in questi ultimi anni si mostra per quello che veramente è: volontà di affermare l’assoluta disumanità!

È auspicabile un ritorno di una nuova ondata di brigantaggio, la diffusione di un rinnovato sentimento di libertà, di umana giustizia proprio in questo periodo che il nuovo potere disumano, incarnato soprattutto nelle istituzioni dell’Unione europea, sta attentando agli ultimi scampoli di libertà del popolo irpino.
Hirpus

martedì 10 aprile 2012

Giallo Claire possibile omicidio rituale


Dopo oltre un mese di indagini il caso Claire Martin è ancora un enigma insoluto. Il giallo della donna di origini inglesi, trovata morta con ben otto presunte coltellate (gli esperti parlano di graffi) e un taglio netto alla carotide (questa vera causa del decesso), davanti all’abitazione dei suoceri alla frazione Carpignano di Grottaminarda, è sempre più complicato; non sono state sufficienti le perizie dei RIS, i numerosi esami del cadavere,  le analisi sull’arma, nè tanto meno le indagini della Procura di Ariano Irpino, che hanno passato ai raggi x tutta la vita della giovane madre.

Questa serie di fallimenti investigativi, sommati alla volontà da parte della procura e dei media di far passare il tutto come un suicidio (suicidio molto improbabile a detta degli stessi esperti in criminologia), pongono le basi per l’ipotesi che quanto accaduto possa essere stato un omicidio rituale. Questo tipo di delitto è quasi sconosciuto agli atti dei nostri tribunali (perché spesso vede protagonisti persone della stessa magistratura, o comunque c’è una magistratura complice che protegge), ma è nei fatti una delle tipologie più frequenti, espressione più intima della natura disumana che governa la nostra società.

Un mondo, quello dei delitti rituali, estremamente complesso ricco di simbologie, di sottili tecniche di manipolazione e che ha più fini, come quello di comunicare messaggi tra i gruppi di potere, come quello di propiziarsi gli eventi, offrendo in sacrificio le vittime designate, e che vede come principali esecutori gli agenti dei servizi, addestrati molto bene ad eseguire tagli alla carotide.

È difficile, anche solo accettare, che esista tutto un mondo fatto di torture, omicidi, pedofilia e che questo coincida perfettamente con il mondo delle organizzazioni che governano tutti i settori della struttura sociale, ma è un mondo che esiste, e non è il frutto delle chiacchiere di quattro complottisti che amano fantasticare e costruire teorie basate sul nulla.

Ci sono un’infinità di prove, testimonianze, documenti, fatti che dimostrano l’esistenza delle pratiche di chi aderisce alla disumanità. Una testimonianza attendibile può essere quella fornita da Paolo Ferraro, importante magistrato romano, che dopo una serie di indagini che lo condurranno a scoprire la verità sul delitto di Melania Rea, sarà vittima di un serio tentativo di boicottaggio, a cui sembra essere scampato anche grazie al fatto di essersi messo a parlare e a fare conferenze. In merito si consiglia di visionate per intero il video di una sua ultima conferenza presente alla base di questo articolo.

Paolo Ferraro ha maturato una buona visione generale di come sia organizzato il potere disumano, apprezzabile è il suo impegno sociale nel costruire un’alternativa, ma il suo apporto più importante è costituito dalla sua esperienza personale, come magistrato impegnato ad indagare le pratiche dei suoi colleghi e di apparati militari protagonisti del satanismo romano.

È importante tener conto della realtà effettiva in cui si è immersi, anche perché in Irpinia il clima sociale è divenuto insopportabile. Pochi giorni fa ad Avellino c’è stato un altro suicidio sospetto, con segni molto simili a quelli del caso Claire, con un altro taglio alla gola inflitto ad una professoressa del capoluogo irpino.
Hirpus

lunedì 2 aprile 2012

Quindici giorni di fuoco

Nelle due ultime settimane appena trascorse in Irpinia, dal fronte delle più gravi emergenze sociali, si registrano due tentati suicidi, due suicidi e una morte per possibile overdose.
Superfluo ricordare che il tutto è avvenuto nella più totale normalità, fatti di ordinaria cronaca per la stampa locale, eventi lontani dalle istituzioni impegnate in attività più “serie e rilevanti”, disgrazie che i politici non considerano materia di loro pertinenza.

Eppure basterebbe poco, sarebbe sufficiente che ognuno facesse la propria parte per attuare un piano che sia realmente rivolto alla risoluzione delle questioni sociali che tanto affliggono la nostra provincia. Se ci fosse una volontà sociale, ancor prima che politica, di affrontare la questione si troverebbe la strada per mobilitare tutte le risorse necessarie e per reperire le figure professionali più adeguate presenti in provincia, in modo da procedere alla costituzione di uno o più osservatori sociali che delineino l’effettivo quadro della situazione e soprattutto i provvedimenti che i vari apparati amministrativi, siano essi pubblici privati o misti, devono attuare per l’effettiva soluzione della questione sociale irpina.

Ma altre sono le priorità, altri gli obiettivi come l’intensificarsi dell’azione delle forze di polizia proprio in occasione del cambio della guardia della prefettura avellinese, o peggio attuare qualche retata per finire col denunciare qualche spacciatore, già ben noto alla questura, solo in seguito all’ennesima vittima della droga.
Niente di nuovo, al clima di normalità, si aggiunge la dovuta dose di ipocrisia, quest’ultima altro elemento portante della nostra cara società, che puntualmente accresce la sua portata in occasione di eventi tragici o per l’autocelebrazione delle proprie strutture disumane.

Fa ancora più orrore pensare che quanto accaduto è avvenuto in prossimità della Pasqua, ricorrenza religiosa che estende il suo messaggio di pace e serenità anche al mondo civile. E non si può fare altro che augurare, a tutti coloro che sono responsabili di una struttura sociale votata al dolore e alla sofferenza, di trascorrere i prossimi giorni di festa nelle medesime condizioni materiali e soprattutto morali delle famiglie vittime dei casi sociali più gravi!
Hirpus